domenica 28 gennaio 2007

1970: musica in lutto




Muoiono Jimi Hendrix e Janis Joplin … E si sciolgono i Beatles!

Il 18 settembre 1970, Jimi Hendrix , a ventotto anni, viene trovato privo di sensi nel letto di una camera d'albergo al numero 22 di Lansdown Crescent, a Londra, soffocato dal suo stesso vomito, provocato da un'overdose di barbiturici. Ora è sepolto nel Greenwood Memorial Park di Renton nello stato di Washington, USA.

Janis Joplin viene trovata morta per un'overdose di eroina nella stanza del Landmark Motor Hotel di Hollywood, il 4 ottobre 1970, aveva solo ventisette anni: poco dopo uscirà "Pearl", uno dei suoi album più belli. I funerali ebbero luogo al Westwood Village Mortuary, Los Angeles Cuonty, il 7 ottobre 1970. I suoi resti furono cremati e le sue ceneri sparse lungo la costa di Marin Cuonty, California.

martedì 23 gennaio 2007

Alieni ostili





Oggi il direttore del quotidiano il Riformista, Paolo Franchi ci spiega perché, secondo lui, non è inutile ragionare ancora sul ’77 , su quanto capitò in Italia (“il Settantasette fu, in sostanza, una storia italiana”) trent’anni fa. A quel movimento per molti motivi, così diverso dal Sessantotto, mancò qualsiasi tipo di interlocuzione politica, in primo luogo da parte della sinistra, soprattutto da parte del Pci. Quel movimento e quella generazione apparivano, scrive Paolo Franchi, letteralmente incomprensibili, “del tutto diversi com’erano dalla gruppettistica dei primi anni Settanta”. Come “degli alieni che ci erano cresciuti attorno senza che ne avessimo il minimo sentore, ma degli alieni ostili”. Chiude dicendo che il Settantasette ci parlava anche (non solo) del futuro, e anche per questo fu indagato così poco. Non fa una piega, ma su quello che è successo tra il 1970 e 1976 si è indagato abbastanza?

sabato 20 gennaio 2007

La tragedia degli anniversari

Vittime del ‘77

Intenzionati a voler raccontare un’altra storia, perché convinti che quanto è accaduto in Italia negli anni ’70 non è riconducibile solo al tema del terrorismo, in questi giorni siamo subissati dalle rievocazioni del 1977, di cui ricorre il trentennale, e dalle correlate riflessioni sugli anni di piombo. Soltanto oggi, venerdì 19 gennaio, segnaliamo: il Foglio e la Repubblica (con uno speciale “Diario” ), su entrambi i giornali Adriano Sofri, fortunatamente, scrive cose condivisibili.

giovedì 18 gennaio 2007

Caracalla pop

Il 10 e l’11 ottobre del 1970, a Roma, presso le Terme di Caracalla, si tiene la prima rassegna pop ; tra gli altri musicisti presenti alla kermesse i New Trolls, Primitives, Sopworth, Camel, Four Kents e persino i Pooh.

martedì 16 gennaio 2007

Il post di Michele Serra

E' uscito domenica su Repubblica e segue alcune paginate sul trentennale del '77 apparse su diversi quotidiani. Tra le cose pubblicate, su la Stampa di venerdì è uscita un'anticipazione del libro di Lucia Annunziata (1977, Einaudi) dove la giornalista rivela che il giorno della cacciata di Lama dall'Università di Roma, anche lei pagò il suo tributo al "dio della rivolta", lanciando un sanpietrino. Il dibattito è aperto... Noo, il dibattito no!
L’AMACA

MICHELE SERRA

"Fiorisce la memoralistica più o meno critica sugli anni Settanta, narrati come un intrico di ideologie smodate e di violenze, attentati, terrorismo, fanatismo. Lo furono senz’altro, tanto da legittimare sia la riprovazione postuma di chi militò nell’estremismo e oggi se ne duole, tanto la nostalgia di chi rimpiange le vigorose passioni del tempo. Capita, però, che qualche milione di italiani, già allora vivi e vegeti, si sentano esclusi dal cast. La politica violenta coinvolse qualche decina di migliaia appena tra leader e comprimari, di ragazze e ragazzi. La stragrande maggioranza, tra i quali mestamente mi riconosco, non vide neanche il lampo di una molotov. Pur interessandosi di politica, non fu neppure sfiorata dal crimine: l’unica pistola che maneggiai in vita mia fu quella di un collega cronista di nera che aveva il porto d’armi per difendersi dalla mala, e la dimenticò sul cruscotto della mia macchina gettandomi nella paranoia più fonda. Bisognerebbe dunque, con tutto il rispetto per l’esuberanza di parecchi miei coetanei di allora, che qualcuno dei tanti inermi di allora provasse a scrivere una memoria dei Settanta esente da combattimenti (anche a mani nude), e di conseguenza esente da pentimenti e/o rivendicazioni. Potrei scriverla io, ma temo che sarebbe molto noiosa."
(la Repubblica - domenica 14 gennaio 2007)
E se qualcuno dei coetanei di allora invece ci provasse?

lunedì 15 gennaio 2007

Che musica





Questa è la colonna sonora del 1970 ...

Hit Parade 1970 Italia


1. La lontananza - Domenico Modugno
2. Insieme - Mina Mazzini
3. Venus - Shocking Blue
4. La prima cosa bella - Nicola Di Bari
5. In the Summertime - Mungo Jerry
6. Anna - Lucio Battisti
7. L'Isola di Wight (Wight is Wight) - Michel Delpech
8. Let It Be - The Beatles
9. It's Five O'Clock - Aphrodite's Child
10. Fiori rosa fiori di pesco - Lucio Battisti

domenica 14 gennaio 2007

Il Capodanno di Flaiano

L'ho trovato su un blog e non potevo non approfittarne. E' la conferma che cercavo ai miei ricordi sul Capodanno del 1970.
Il post di Flaiano
1° gennaio 1970
Un Natale passato tutto a Roma può uccidere un bue. Non si va al centro, perchè tutti ci vanno. A Capodanno, sulla sporcizia, i romani ne buttano altra dalle finestre, per festeggiare l'anno nuovo.
Ennio Flaiano da Frasario essenziale per passare inosservati in società (Bompiani editore)

sabato 13 gennaio 2007

Capodanno 1970


Dove eravate il Capodanno del 1970? Che cosa ricordate di quella notte?
A Roma, una volta, si usava gettare le cose vecchie e inutilizzate dalle finestre. Mi ricordo dei capodanni da paura: dalle finestre volava di tutto, soprattutto bottiglie e piatti. Si cominciava nel pomeriggio con i botti, poi allo scoccare della mezzanotte, guai a trovarsi per strada, dalle finestre dei palazzi veniva giù di tutto. E si andava avanti così per ore. Il rumore dei vetri, che si infrangevano a terra, era assordante, in alcuni istanti riusciva quasi a coprire quello dei botti, e dire che all'epoca ogni famiglia si armava per l' occasione con una vera e propria "Santa Barbara" di fuochi d' artificio: bengala, tric e trac, mortaretti. Ci si sfidava, un condominio contro l' altro, vinceva chi faceva sfoggio dei fuochi pirotecnici più belli. Qualche volta però si trascendeva e la sfida finiva a colpi di razzi, sparati direttamente contro le finestre del dirimpettaio. Il giorno dopo, in tutta Italia, si stilava una sorta di bollettino di guerra, con morti e centinaia di feriti, alcuni gravi, con ferite agli occhi, ustioni, mani amputate.
Ho ancora, tra i ricordi, l' immagine della strada, l'asfalto bianco per i cocci dei piatti rotti...